Progetto Kintsugi | Studi
a cura di Eliana Maria Lorena
Autori:
Daniela Bassani, Fabiana Bassani, Ilaria Beretta, Lucrezia Caporusso, Laura Fissore, Eliana Maria Lorena, Francesca Mo con Carlo Borella, Chiara Pierucci, Clara Pozzetti, Angela Signorelli, Raffaella Valsecchi
Il Kintsugi, letteralmente “riparare con l’oro”, è una pratica giapponese che consiste nell’utilizzo di oro per la riparazione di oggetti in ceramica usando il prezioso metallo per saldare assieme i frammenti. La tecnica permette di ottenere degli oggetti preziosi sia dal punto di vista economico, sia da quello artistico. Ogni ceramica restaurata presenta un diverso intreccio di linee dorate, unico ed ovviamente irripetibile per via della casualità con cui la ceramica può frantumarsi. La pratica è generata dall’idea che dall’imperfezione e da una ferita nasca una forma ancora maggiore di perfezione estetica e interiore. Inutile dire che in Occidente questa modalità non è facile da condividere. Il Kintsugi invece, spiega che da una ferita può nascere una forma e una storia ancora più preziosa sia esteticamente che interiormente. Anche nella vita quotidiana, per gli occidentali, quasi sempre la rottura ha un’accezione negativa. Per i giapponesi invece ogni storia, anche la più travagliata, è origine di bellezza e ogni cicatrice viene mostrata orgogliosamente come la cosa più preziosa che abbiano, in una ritualità terapeutica. Quello che ci affascina è il cambiamento estetico, il salto logico, il paradosso. All’origine c’è la pratica di Lucrezia Caporusso sulla ceramica e il cristallo, sviluppata con Fabiana Bassani dall’osservatorio del suo atelier, che si consolida con la partecipazione di tutti gli altri artisti e designer presenti all’evento di aprile 2016. Questa densità semantica ci dice che ogni cosa significa qualcosa e che a sua volta rinvia a qualcos’altro. Soprattutto ora che il mondo delle merci e il loro progetto non puo’ prescindere dall’attenzione alla sostenibilità.
La mostra collettiva Kintsugi | Studi mappata dal distretto 5VIE, è ospitata dalla sartoria BASSANI nella sede di Milano di via Cesare Correnti 11, avrà oggetti di artisti e designer che utilizzano diversi materiali, oltre la ceramica, ma con lo stesso atteggiamento di rappresentazione metaforica che il riparare suggerisce. Quindi nobili tessuti, pizzi, carta, resine, nuove fibre e altro ancora saranno corpo dei manufatti e delle sculture che comporranno la vetrina investita dal bianco e la sua gamma e la brillantezza dell’oro.